Promenade à Parìs (ep.3): Le banlieue
Pubblicato il 12 maggio 2025 alle ore 13:35
Parigi conta circa 12 milioni di abitanti, ma di questi solamente 2 milioni abitano nella zona centrale, suddivisa in 20 circoscrizioni, chiamate arrondissement. La popolazione quindi è maggiormente distribuita nel quartieri periferici, i famosi sobborghi parigini chiamati banlieue.
Si tratta per lo più di quartieri popolari con una urbanizzazione recente, successiva al dopoguerra, con un processo di migrazione iniziato già dalla seconda metà dell'800, quando gli sconvolgimenti urbanistici e il risanamento dei sistemi idrici e fognari della città per volontà del Barone Haussmann avevano costretto i ceti medio-bassi ad allontanarsi dal centro di Parigi.

La distribuzione delle banlieue quindi, definisce una sorta di anello intorno alla città e in alcuni di questi è opportuno sottolineare che, proprio a causa dell'emarginazione del ceto più basso e della scarsa integrazione sociale e lavorativa della popolazione qui confinata, si rileva (spesso) la presenza di un alto tasso di delinquenza.
Una banlieue risanata: Gennevilliers
Per contrastare l'autonomia criminale di molti quartieri periferici, è stata promossa negli ultimi decenni una politica di risanamento dei sobborghi proprio per favorire un "abbellimento" urbanistico promuovendo anche la realizzazione di strutture per cultura e sport.
Situata a nord-ovest della città, Genneviliers è un esempio di rinascita di banlieue.

Al mio arrivo ebbi la sensazione di non essere lì per la prima volta.
I quartieri popolari hanno caratteristiche minimali, essenziali, hanno un comune denominatore che sa di familiare.
Caratterizzati da edifici di grande altezza e densità, realizzati per ospitare un elevato numero di residenti, sono eretti a blocchi squadrati, di aspetto geometricamente grossolano con piccole finestre che guardano grandissime strade. Seppur non architettonicamente affascinante, il quartiere mi è subito apparso ben organizzato e la presenza del verde fu un aperto respiro dopo il mio lungo viaggio in metropolitana.

Dovevo raggiungere l'ultimo piano del bâtiment, uno dei tanti mastodontici edifici del quartiere ma, probabilmente per motivi di sicurezza condominiale, tutti gli ascensori funzionavano con una chiave... che ovviamente non avevo, e così presi ad aprire alcune porte presenti nell'androne alla ricerca delle scale. Con mia grande sorpresa il vano scala era piccolissimo, a pianta circolare, con un'infinita chiocciola continua larga poco piò di un metro che conduceva ai piani tramite un accesso con una porta tagliafuoco. Dopo decine e decine di giri, tra ubriachezza mista a claustrofobia, al nono piano, in mezzo a tante porte chiuse, mi accolse con un sorriso un rassicurante "Bonjour Danielà".
Le parc des Chanteraines
Una delle mie attività preferite è camminare. Quante cose si possono scoprire senza programmare un percorso.
A pochi chilometri dal centro abitato ho scoperto il paradiso: il parco des Chanteraines. Creato nel 1975, il suo nome evoca le raganelle, piccole rane verdi che un tempo erano molto numerose in questo luogo, facendolo quasi cantare; si tratta di un ampio territorio totalmente naturale, con percorsi alberati, grandi prati verdi, laghi ricchi di fauna, tutto ben curato e custodito. Un posto incantevole tutto da scoprire che dimostra quanto sia indispensabile l'attenzione alle periferie, la tutela e la valorizzazione degli spazi naturali che possono risanare e rendere anche una banlieue, un luogo di attrazione e di rinascita.




In questa vita c'è bisogno di più animaPer sopportare quello che c'è intornoL'anima che io ho lasciato fra le tue maniPer non avere tutti i giorni uguali...
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