Libertà caleidoscopica: Marc Chagall
Pubblicato il 6 giugno 2025 alle ore 11:32

Oltre la città, 1918 - Galleria statale Tretyakov di Mosca
Originario della città russa di Vitebsk, appartenente al nucleo degli Ebrei installati in Europa nell'800, il giovane Marc Chagall arrivò a Parigi nel 1910. Familiarizzò con diversi esponenti del cubismo e dell'espressionismo francese ma le sue composizioni non possono collocarsi in una corrente specifica. Il suo stile, può apparire surreale, scompositivo, espressionista... credibilmente fantasioso al limite di sembrare quasi reale.
La personalità
Il villaggio ebraico in cui crebbe subì l'assedio dei cosacchi proprio nell'anno della sua nascita, nel 1887. La memoria della sua infanzia e dei luoghi sono presenti nelle sue opere: la donna, la mucca, la sinagoga, gli sposi, sono elementi caratteristici che prendono parte alla geometrie e ai colori che diventano sentimenti, associazioni inconsce di stati emotivi intensi e fantastici.
Proprio come accade nelle raffigurazioni geometriche sfaccettate in un caleidoscopio, Chagall suddivide il disegno e i colori in una composizione assolutamente unica e caratterizzante.
E' il suo modo per raccontare l'amore, la memoria, la leggerezza della vita nonostante le vicissitudini complicate e dolorose di quegli anni di guerra: Chagall impostava la sua arte su ciò che è essenziale, i sentimenti dell'anima.
Fondamentale è per lui il legame con la moglie Belle, rappresentata in moltissimi dei suoi lavori.
L'impostazione fiabesca è tipica delle sue opere: paesaggi caratterizzati da geometrie ed ombre come quelle delle scomposizioni cubiste, associate a voli romantici e leggeri; come in questo dipinto Oltre la città, il suo corpo geometricamente sfaccettato abbraccia il corpo morbido e sinuoso della sua amata Belle mentre volano su case e strade.
Non mancano i piccoli dettagli simbolici della mucca e della sinagoga in lontananza, con una sorpresa divertente: un personaggio è accovacciato dietro la staccionata mentre espleta i suoi bisogni. Un racconto surreale e soave insieme.
Entusiasmo su tela

Autoritratto con sette dita, 1911 - Stedelijk Museum

Il violinista, 1911 - Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf
La sua capacità magica di rappresentare la gioia di vivere sulla filigrana della realtà della vita e della storia è sempre sorprendente: in queste due opere si percepisce la contrapposizione della statica rappresentazione geometrica con il dinamismo dei colori e delle ombre che regalano il movimento delle dita sulla tela e il suono del violino.
Un entusiasmo genuino, che non è astrattezza ma narrazione.
La rivoluzione russa, Parigi, la guerra, la fuga dal nazismo, il trasferimento a New York, la morte della sua amata Belle, la depressione, sono il peso profondo di una vita concreta, vissuta in pienezza ma che non perde l'ottimismo della gioia di vivere.

La passeggiata, 1917 - San Pietroburgo, Museo Russo
«Non muoverti, resta dove sei…».Non riesco a stare ferma. Ti sei gettato sulla tela che vibra sotto la tua mano. Intingi i pennelli. Il rosso, il blu, il bianco, il nero schizzano. Mi trascini nei fiotti di colore. Di colpo mi stacchi da terra, mentre tu prendi lo slancio con un piede, come se ti sentissi troppo stretto in questa piccola stanza. Ti innalzi, ti stiri, voli fino al soffitto. La tua testa si rovescia all’indietro e fai girare la mia. Mi sfiori l’orecchio e mormori: «Fuori il cielo ci chiama! ».
Belle
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